In bilico: l’altalena della paura (prima parte)

L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (A.I.P.C.) – APS, una no-profit fondata nel 2001, è formata da un’equipe multidisciplinare di professionisti volontari che si occupa della violenza in genere, in modo circolare e che si avvale di collaborazioni istituzionali. Nel 2011, con la collaborazione particolare della dott.ssa Tiziana Calzone, della dott.ssa Carmen Pellino e del dott. Massimo Lattanzi, è stato strutturato il protocollo scientifico integrato A.I.P.C. Scientific Violence Screening che prevede un assesment specifico della valutazione del rischio. 

La campagna “genderless” indicata a adolescenti e adulti, denominata “Conoscersi per Relazionarsi” si prefigge di approfondire la conoscenza personale e relazionale, di arricchire le relazioni funzionali e di prevenire quelle disfunzionali. I professionisti volontari dell’A.I.P.C. applicano strumenti rigorosi quali un’anamnesi strutturata per qualificare e quantificare le Esperienze Avverse Infantili visibili e invisibili, una psicodiagnosi specifica per tracciare il profilo di personalità e una misurazione psicofisiologica per valutare la disregolazione affettiva. La campagna interessa anche alcuni ristretti nella sezione “uomini maltrattanti” di una casa circondariale della Provincia di Roma.

Partecipa anche tu! Migliora la tua conoscenza personale e relazionale!

I canali per accedere ai servizi e alla loro prenotazione obbligatoria sono:

Numero di cellulare 3924401930 attivo dal lunedì alla domenica dalle ore 12:00 alle ore 16:00;

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In bilico: l’altalena della paura (prima parte)

Immaginiamoci seduti su un ponte guardando l’orizzonte, sentiamo il vento che accarezza il nostro viso. Ci stiamo rilassando, ma all’improvviso la mente viene riempita. La quotidianità è troppo frenetica, non si ha il tempo per fermarsi e godersi quello che il mondo regala, anche un tramonto visto da un ponte. Ci sono troppe cose a cui pensare e questo scatena nelle persone un senso di angoscia e paura. Ci si sente vulnerabili davanti a uno spettro così ampio di possibilità. Se già nel Cinquecento lo studioso francese Febvre affermava: “Peur toujours, peur partout” ovvero “paura sempre, paura per tutti”, ai nostri giorni sembra più che mai attuale.

Webinar: “Anatomia della violenza: Uno studio analitico e scientifico”, 21 aprile dalle ore 15:00 su piattaforma Goto Meeting. Sarà rilasciato l’attestato di partecipazione. Per iscrizioni cliccare sul link: https://www.traumaeviolenza.it/2022/03/26/webinar-anatomia-della-violenza-uno-studio-analitico-e-scientifico/

La modernità, la tecnologia e la scienza, avrebbero dovuto portare ad un salto di qualità. Questo era l’auspicio del passato per il futuro, che attualmente sembra solo una grande nube (Bauman, 2009). Dopo una pandemia durata due anni, si è arrivati a una guerra scoppiata da un giorno all’altro, per lo meno questa è la sensazione provata dalla maggior parte delle persone. Non tutti avevano la consapevolezza dei rapporti aspri che già da molti anni erano presenti.

Corso FAD in Neuro – Scienze applicate alla prevenzione della violenza. 30 ECM. Per informazioni ed iscrizioni:https://www.spazioiris.it/project/corsi-online-fad/neuro-scienze-applicate-alla-prevenzione-della-violenza-dalleziologia-al-trattamento/

Si parla di un possibile nuovo conflitto mondiale. La risonanza che ha avuto nelle persone è stata fortissima. Tutti hanno iniziato ad informarsi sempre di più. Prima si avevano gli epidemiologici e ora si hanno esperti di conflitti internazionali. Due anni immersi in una realtà che le menti non avevano ipotizzato che è stata subito accantonata per una nuova emergenza, quasi il Covid-19 fosse scomparso e ora ci fosse solo la guerra. Ci stiamo preparando. Ed è vero, è come se fossimo già combattenti nella guerra (Marocco, 2022). La ricerca di informazioni ha generato confusione su quali fossero fonti attendibili o meno.

Qui è possibile ascoltare i podcast di Formazione Continua Violenza sul canale Spotify dell’A.I.P.C. https://open.spotify.com/show/3CWpZW8pFqFexLfg1CiOWQ?si=oNN7YmmLQMq0crAEVeYH-w

Un vero e proprio bombardamento mediatico sulla guerra. Anche gli stessi telegiornali riportavano informazioni parzialmente vere o proponevano filmati sbagliati. In preda al panico le persone si aggrappano a tutte le notizie, anche quelle più catastrofiche. Di solito le storie non sono del tutto false, hanno uno sfondo di credibilità su cui poi viene poggiato un alone di falsità. Non tutti gli individui cadono nelle trappole delle fake news, ma ad esempio, coloro che credono siano veritiere e si affidano alle notizie sui social media, tendono maggiormente a farlo (Diehl & Lee, 2022). Inoltre, i soggetti che hanno in partenza una falsa credenza tenderanno a credere a ciò che conferma quella ipotesi, ovvero un’euristica di ancoraggio-aggiustamento.

Ebook “Delitti familiari, febbraio 2022”. È possibile sfogliare gratuitamente l’ebook cliccando sul link: https://www.traumaeviolenza.it/2022/02/28/campagna-conoscersi-per-relazionarsi-epigenetica-e-violenza/

Si formulerà un giudizio di partenza, da cui poi si tenderà a cercare di confermare la propria versione (Bona & Rumiati, 2013). La conoscenza è potere, ma lo è quando la ricerca è completa e corretta (Anderson, 2021).

Tutte le persone in questo pianeta si sono trovate da un giorno all’altro nel panico. Un paio di anni fa c’era qualcosa nell’aria, nella saliva, nelle persone. Un virus che ha condizionato la vita di ognuno di noi e che ancora continua a farlo. La totale vulnerabilità e impotenza difronte a qualcosa che non è possibile controllare. La speranza iniziale di un breve periodo di chiusura che potesse quasi far scomparire il virus aveva avvicinato le persone. In Italia il fronteggiare un nemico comune aveva dato un senso di unità e supporto fra la gente. Tutti erano sulla stessa barca.

Podcast “Delitti familiari, febbraio 2022”. È possibile ascoltare gratuitamente il podcast cliccando sul link: https://www.formazionecontinuaviolenza.it/2022/03/01/podcast-rubrica-delitti-familiari-febbraio-2022/

Ma il periodo si è dilungato, i debiti si sono accumulati, la solitudine e l’ansia sono aumentati. Se nell’incertezza ci si era affidati al governo, nella speranza che sapesse cosa fare, poi ci si è trovati alla ricerca di un altro nemico. Prima il covid, poi il paese da cui proveniva, le persone che lo abitano, le chiusure, il governo. Lo studioso Hobbes parlava di “società di individui”, in cui ogni persona è abbandonata a sé stessa. L’insicurezza che questa percezione comporta è totale, la sicurezza serve per creare la società. La figura del leviatano nasceva per colmare questa assenza, i cittadini singolarmente non hanno più un proprio potere ma hanno garantita la sicurezza. Appoggiare un governo dispotico e assoluto per garantire la totale sicurezza e protezione (Castel, 2011).

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Bibliografia

Anderson, C. W. (2021). Fake news is not a virus: On platforms and their effects. Communication Theory, 31(1), 42–61. https://doi-org.ezproxy.uniroma1.it/10.1093/ct/qtaa008

Bauman, Z. (2009). Paura liquida. Roma: Editori Laterza.

Bernd Bocian, (2021) “QUADERNI DI GESTALT“. Dialoghi sulla psicoterapia al tempo del Coronavirus: un’introduzione (pp. 51-59).

Bona, C., & Rumiati, R., (2013). Psicologia cognitiva per il diritto. Ricordare, pensare e decidere nell’esperienza forense. Bologna: Il mulino.

Carli, R. (2021). Riflessioni sullo schema amico–nemico: Rileggendo le neoemozioni. Quaderni di Psicologia Clinica, 9(1), 4-23

Castel, R. (2011). L’insicurezza sociale. Che significa essere protetti? Torino: Giulio Einaudi Editore.

Diehl, T., & Lee, S. (2022). Testing the cognitive involvement hypothesis on social media: “News finds me” perceptions, partisanship, and fake news credibility. Computers in Human Behavior, 128. https://doi-org.ezproxy.uniroma1.it/10.1016/j.chb.2021.107121

Horesh D., Brown A.D. (2020). Traumatic stress in the age of COVID-19: A call to close critical gaps and adapt to new realities. Psychol Trauma

Marocco, T. (2022). Tutte le nostre paure. Panorama.

Venuleo, C. (2022). Con-testi di vulnerabilità e domanda di senso. Riflessioni sulle sfide sociali della psicologia clinica. Rivista di Psicologia Clinica16(2), 76-88)

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