Il 17 ottobre 2024 dalle ore 09:00 alle ore 13:00 l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia in collaborazione con la Questura di Roma organizza il seminario dal titolo: “Trauma e Violenza – dalla prevenzione al trattamento”” presso la sala A. COCOLA sita al 4^ piano della Questura di Roma, in via di San Vitale 15.
Il seminario è dedicato agli operatori della Polizia di Stato, l’accesso è riservato ad un numero limitato di 15 partecipanti tra operatrici ed operatori dei C.A.V. e C.U.A.V., laureandi, laureati in psicologia, in Sociologia, in Medicina e Scienze Giuridiche e a specializzandi e specializzati in Psicoterapia e Psichiatria.
I professionisti volontari dell’A.I.P.C. restituiranno alcuni nuovi risultati raccolti su singoli soggetti e coppie di partner a cui è stato applicato il protocollo scientifico integrato A.S.V.S. I dati tracciano delle evidenze sulle probabili correlazioni tra un’anamnesi di trauma relazionale, i tratti di personalità e i profili autonomici. Sarà presentato il IV ciclo del Corso specialistico sulle Violenza dedicato a dieci operatori della Polizia di Stato, il corso laboratoriale in presenza sul Trauma relazionale e Relazioni violente, il workshop internazionale del 25 novembre 2024 “TRAUMA RELAZIONALE E RELAZIONI VIOLENTE”
È obbligatorio compilare e sottoscrivere il modulo e spedirlo entro le ore 13:00 del 14 ottobre 2024 in .pdf alla mail aipcitalia@gmail.com. Il 17 ottobre 2024 Bisogna è obbligatorio presentarsi entro le ore 08:30 provvisti di un documento di identità valido.
È possibile scaricare la scheda di iscrizione cliccando sul link:
L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia organizza il 19 maggio 2022 dalle ore 15:00 su piattaforma Goto meeting il webinar VIOLENZA e incoSCIENZA. I posti sono limitati. La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria. Sarà rilasciato l’attestato di partecipazione. Inizierà alle ore 15.
L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (A.I.P.C.) – APS, una no-profit fondata nel 2001, è formata da un’equipe multidisciplinare che si occupa della violenza in genere, in modo circolare e che si avvale di collaborazioni istituzionali. Nel 2011, con la collaborazione particolare della dott.ssa Tiziana Calzone, della dott.ssa Carmen Pellino e del dott. Massimo Lattanzi, è stato strutturato il protocollo scientifico integrato A.I.P.C. Scientific Violence Screening che prevede un assesment specifico della valutazione del rischio. Il protocollo A.S.V.S. forse unico sul panorama internazionale è applicato alla popolazione di persone che hanno vissuto (subito, agito e assistito) condotte violente, una rivoluzione “culturale” in termini di prevenzione e contrasto alla violenza, un nuovo punto di partenza. Il protocollo prevede colloqui clinici, una valutazione psicofisiologica, una psicodiagnostica specifica e un percorso integrante psicotraumatologia, mindfulness e terapia sensomotoria.
Prima community italiana per la formazione e l’aggiornamento continuo in presenza e online specifico sulla Violenza e sullo Stalking www.formazionecontinuaviolenza.it
La condizione dello stato dell’arte degli studi scientifici applicati alla violenza è sovrapponibile ad una mancanza di consapevolezza e ad una caduta in uno stato di incoSCIENZA.
Durante la pandemia la ricerca scientifica ha permesso di trovare anche in tempi stretti, terapie efficaci a combattere il virus SARS-CoV-2 e vaccini. La VIOLENZA può essere annoverata come un’epidemia, quotidianamente i mass media, e non solo, ci aggiornano su numerosi casi che, per inciso, sono la sola punta dell’iceberg. La coSCIENZA sociale, le istituzioni, il mare magno dell’associazionismo che da “secoli” si occupa della VIOLENZA piuttosto che la società scientifica sembrerebbe essere caduta in uno stato di incoSCIENZA.
Evidentemente gli strumenti scientifici da applicare alla prevenzione e contrasto della VIOLENZA esistono!
I posti sono limitati. La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria. Sarà rilasciato l’attestato di partecipazione. Inizierà alle ore 15.
Questo webinar è particolarMENTE indicato a coloro che si occupano o vorrebbero occuparsi scientificaMENTE della VIOLENZA e che abbiano competenze e proposte.
Qui è possibile ascoltare i podcast di Formazione Continua Violenza sul canale Spotify dell’A.I.P.C.
È obbligatorio compilare e sottoscrivere la scheda e spedirla entro le ore 13:00 del 16 maggio 2022 in .pdf alla mail aipcitalia@gmail.com. Il Workshop si terrà a distanza sulla piattaforma gratuita Goto Meeting. Si riceverà via e-mail il link di partecipazione. Dopo aver cliccato sul link, NON attivare il microfono e la webcam SENZA il permesso dell’amministratore. Di seguito le semplici indicazioni da seguire. È necessario un pc, un tablet o uno smartphone con un collegamento internet Wi-Fi o 5G. La piattaforma gratuita Goto Meeting è un applicativo molto intuitivo: si riceve via e-mail un invito che consente di accedere liberamente al servizio da ogni città o nazione. L’invito include un link, con un semplice click si accede alla piattaforma. L’accesso con Smartphone o Tablet prevede il download dell’App, compatibile con IOS e Android.
I posti sono limitati. La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria. Sarà rilasciato l’attestato di partecipazione. Inizierà alle ore 15.
Sportello per tutte le persone vittime o autrici di violenza
I video sono stati realizzati dai dottori e dottoresse in Psicologia che stanno svolgendo il tirocinio presso l’A.I.P.C. La pillola di oggi è dedicata alla Rubrica Delitti Familiari della settimana dal 19 al 25 settembre 2024. Info 3924401930.
Lo sportello di ascolto ed orientamento dell’A.I.P.C. sul trauma relazionale è dedicato a tutte le persone senza distinzione di genere e con il versamento di un contributo spese, una valutazione psicodiagnostica e psicofisiologica e training individuali, di coppia, di gruppo e familiari. Per chi si occupa o intende occuparsi di violenza con strumenti scientifici l’A.I.P.C. propone, con il versamento di un contributo spese, in presenza o a distanza, una formazione specialistica e una supervisione sia individuale che di gruppo.
Il numero unico A.I.P.C. è il 3924401930 attivo tutti i giorni comprese le festività natalizie dalle ore 12:00 alle ore 16:00 e la e-mail è aipcitalia@gmail.com.
DONACI IL 5×1000. Nella dichiarazione dei redditi inserisci il nostro Codice Fiscale: 97238660589
MASTER in presenza, 100 ore – 50 ECM “VALUTAZIONE E TRATTAMENTO SCIENTIFICO INTEGRATO DEL TRAUMA RELAZIONALE E DEI DISTURBI PERSONALI E RELAZIONALI” per informazioni ed iscrizioni cliccare sul link: https://www.mastertraumarelazionale.it/
SONDAGGIO AIPC “LOYALTY TEST” – “Test di lealtà/fedeltà”. Se hai età compresa tra i 18 anni e i 70 anni. Se sei residente in Italia, partecipa a questo breve sondaggio che ti ruberà solo qualche minuto. Il sondaggio è in forma anonima, sarà garantita la sua privacy e i dati saranno utilizzati a solo scopo di ricerca. Per partecipare è sufficiente cliccare sul link e rispondere alle domande: https://qualtricsxmpw6mm57yn.qualtrics.com/jfe/form/SV_e8mk1tew09rYKgu
La rubrica Weekly riporta i casi della settimana e permette un monitoraggio ancora più costante, inoltre, è possibile correlare settimanalmente i casi di tutte le settimane dell’anno. La rubrica Delitti Familiari Weekly si aggiunge a quella mensile, trimestrale, semestrale e annuale. Info 3924401930.
Lo sportello di ascolto ed orientamento dell’A.I.P.C. sul benessere personale e relazionale è dedicato a tutte le persone senza distinzione di genere e con il versamento di un contributo spese, una valutazione psicodiagnostica e psicofisiologica e training individuali, di coppia, di gruppo e familiari. Per chi si occupa o intende occuparsi di violenza con strumenti scientifici l’A.I.P.C. propone, con il versamento di un contributo spese, in presenza o a distanza, una formazione specialistica e una supervisione sia individuale che di gruppo.
Il numero unico A.I.P.C. è il 3924401930 attivo tutti i giorni festività comprese dalle ore 12:00 alle ore 16:00 e la e-mail è aipcitalia@gmail.com.
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SONDAGGIO AIPC “LOYALTY TEST” – “Test di lealtà/fedeltà”. Se hai età compresa tra i 18 anni e i 70 anni. Se sei residente in Italia, partecipa a questo breve sondaggio che ti ruberà solo qualche minuto. Il sondaggio è in forma anonima, sarà garantita la sua privacy e i dati saranno utilizzati a solo scopo di ricerca. Per partecipare è sufficiente cliccare sul link e rispondere alle domande: https://qualtricsxmpw6mm57yn.qualtrics.com/jfe/form/SV_e8mk1tew09rYKgu
Il 19 settembre 2024 dalle ore 18:00 alle ore 19:30 l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia ha organizzato, il webinar sulla piattaforma GoToMeeting dal titolo “Verso un’eziologia della violenza?”.
Il dottor Massimo Lattanzi, psicologo psicoterapeuta e Presidente dell’A.I.P.C. ha aperto il suo intervento ringraziando la dott.ssa Tiziana Calzone, la dott.ssa Carmen Pellino, l’avv. Elia Cursaro, il motore dell’associazione e le dottoresse in Psicologia Sabrina Sabra, Martina Pericoli, Giulia Marra, Silvia Zanellato, Ilaria Cosucci e Sara Pascucci. Poi ha ringraziato tutti i partecipanti, circa sessanta persone molto interessate al tema della violenza, quali avvocati, operatori delle forze dell’ordine, psicologi, psicoterapeuti, medici, studenti universitari e rappresentanti di alcuni C.A.V. e C.U.A.V.
Master AIPC Valutazione e trattamento del Trauma relazionale e delle Relazioni disfunzionali e violente
Il numero unico A.I.P.C. è il 3924401930 attivo tutti i giorni comprese le festività natalizie dalle ore 12:00 alle ore 16:00 e la e-mail è aipcitalia@gmail.com.
Il Dottor Massimo Lattanzi, psicologo psicoterapeuta e Presidente dell’A.I.P.C., ha ringraziato la dott.ssa Tiziana Calzone, la dott.ssa Carmen Pellino, l’avv. Elia Cursaro, il motore dell’associazione, le Dottoresse in Psicologia tirocinanti presso l’Associazione Sabrina Sabra, Martina Pericoli, Giulia Marra, Silvia Zanellato, Ilaria Cosucci e Sara Pascucci e tutti i partecipanti presenti.
Il dottor Lattanzi ha ricordato che nella settimana successiva al webinar saranno inviati gli attestati a coloro che sono stati presenti per almeno l’80% della durata del webinar, il link della sintesi e quelli del MASTER in “Valutazione e trattamento del Trauma relazionale e delle Relazioni disfunzionali e violente”.
Dopo aver presentato più nel dettaglio l’Associazione A.I.P.C., un ETS fondato nel 2001 formato da un’equipe multidisciplinare di professionisti volontari che si occupano della violenza in genere.
Il dottor Lattanzi ha subito chiarito che la volontà dell’AIPC è quella di voler condividere l’esperienza sul campo, maturata in oltre 20 anni, e di trasmettere i dati raccolti con il protocollo scientifico integrato A.S.V.S, con il solo scopo di creare una rete che applichi protocolli standardizzati.
I numerosi dati raccolti rilevano una percentuale significativa del trauma relazionale nel profilo delle persone che hanno agito o subito comportamenti gravi etero o auto diretti, pur escludendo una linearità tra trauma e violenza e non qualificandola come giustificazione.
Il profilo tracciato dalla letteratura internazionale di un sopravvissuto al trauma è di una persona con disturbi del sonno, dell’alimentazione, della perdita dell’attenzione e concentrazione, impulsività, iper-vigilanza e iper-controllo, abuso di sostanze, autolesionismo, disregolazione affettiva.
La persona sopravvissuta al trauma relazionale (trauma vissuto nelle relazioni primarie con i caregiver) manifesta di frequente nei colloqui condotti dai professionisti dell’A.I.P.C. impulsività, disregolazione emotiva e dipendenze multiple, nelle relazioni interpersonali iper-vigilanza e iper-controllo.
Il dottor Lattanzi ha sottolineato che per ogni persona è importante poter vivere nelle relazioni primarie un attaccamento sicuro per poter apprendere l’abilità di essere “funzionali” nelle relazioni interpersonali. Infatti, l’incapacità di tollerare gli umori altrui e la paura della perdita rimandano ad attaccamenti irrisolti, che possono produrre vissuti di inadeguatezza. Se il disagio relazionale supera il livello medio, possono subentrare incontrollabilità, impotenza e vulnerabilità, ecco perché è molto importante diventare responsabili dei propri trigger, ovvero dei grilletti che possono scatenare emozioni e convinzioni associate alla “ferita originaria”.
Qui è possibile ascoltare i podcast di Formazione Continua Violenza sul canale Spotify dell’A.I.P.C.
Il dott. Massimo Lattanzi ha introdotto le possibili dinamiche dei trigger (grilletti) e la probabile linea della trasmissione intergenerazionale delle relazioni disfuzionali.
Questa trasmissione avrebbe origine dalle relazioni primarie traumatiche che provocherebbero la formazione di relazioni secondarie disfunzionali che genererebbero altre relazioni primarie traumatiche, è possibile interrompere tale trasmissione solo seguendo un percorso che preveda una valutazione psicotraumatologica, psicodiagnostica e psicofisiologica.
Le misurazioni neuroscientifiche e le esperienze cliniche hanno ampiamente dimostrato che le persone portatrici di un trauma relazionale complesso siano più a rischio di sviluppare dei disturbi rispetto alle altre persone. Il trauma complesso traccia la traiettoria neuro-bio-psico-relazionale.
Il protocollo scientifico integrato A.S.V.S. interviene efficacemente sulle traiettorie tracciate dal trauma complesso relazionale. Sul sistema nervoso autonomo, sulla disregolazione emotiva, sull’elaborazione delle informazioni automatiche tipo Bottom UP, sui disturbi personali e relazionali.
Il Dott. Lattanzi introduce l’anamnesi specifica, la valutazione psicodiagnostica e quella psicofisiologica eseguita con il biofeedback cardini del protocollo scientifico integrato A.S.V.S.
Conclusa la cornice teorica, il Dottor Lattanzi chiarisce che il master in presenza intende integrare la preparazione di una classe di professionisti, per fare in modo che questi possano applicare alla prevenzione e al trattamento del trauma relazionale complesso e dei disturbi personali e relazionali il protocollo scientifico nazionale.
Il Dottor Lattanzi procede poi a presentare i formatori del Master:
Massimo Lattanzi, psicologo, psicoterapeuta e co-creatore del protocollo A.S.V.S.;
Tiziana Calzone, psicologa, psicoterapeuta e co-creatrice del protocollo A.S.V.S;
Carmen Pellino, psicologa, psicoterapeuta, psicodiagnosta e terapeuta EMEDR e co-creatrice del protocollo A.S.V.S.;
Alessandra Ciolfi, professoressa e psicoterapeuta sensomotoria;
Maria Elisa Fortugno, psicologa e psicoterapeuta in approccio strategico breve di Nardone;
Maria Chiara Mascia, “Yoga Sensitive Trauma”;
Vittorio De Luca, Medico e Psichiatra.
Per iscrizioni e informazioni sul Master in “Valutazione e trattamento del Trauma relazionale e delle Relazioni disfunzionali e violente” è possibile consultare il sito http://www.mastertraumarelazionale.it
Il Dottore conclude la prima parte del suo intervento descrivendo la Dissociazione Strutturale, ovvero la divisione in parti della personalità come risposta al trauma. Nello specifico, le parti dissociative si dividono in:
-Parte Emozionale EP: questa parte vive nel tempo del trauma; è la parte più impulsiva e iper vigile.
-Parte Apparentemente Normale ANP: parte di personalità che si attiva laddove non sono presenti stimoli emotivi tali da attivarne la controparte prima descritta, come può succedere tra vicini. Questa contrapposizione ci aiuta a contestualizzare alcune frasi ricorrenti dopo la commissione di agiti violenti, tipo: “Era tanto una brava persona!”. Omicidi, suicidi e tentati, spesso tra familiari, hanno come protagonisti persone descritte come “una Persona Apparentemente Normale” … Gli strumenti per prevenire e contrastare efficacemente i delitti familiari, esistono!
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Successivamente prende la parola la Dottoressa Sabrina Sabra che illustra ai partecipanti i contenuti del Master:
Il Trauma Relazionale.
Le Relazioni Disfunzionali, ovvero i legami che si strutturano sin dalle relazioni primarie sono caratterizzati da dinamiche disfunzionali e vissuti di profonda sofferenza tali relazioni possono impattare sulla salute mentale, sul benessere emotivo e sulla qualità di vita.
La valutazione psicodiagnostica e psicofisiologica e il protocollo A.V.S.V.
La Disregolazione emotiva e il Biofeedback, uno strumento non invasivo che permette di valutare il livello di attivazione del S.N.A. e concorre alla sua autoregolazione (vengono misurati 5 parametri i quali frequenza cardiaca, respiro, tensione muscolare, attivazione e temperatura, che permettono la creazione di un profilo psicofisiologico del paziente in condizioni di stress e rilassamento).
Il Trauma nell’approccio strategico breve di Nardone, modello d’intervento innovativo che ha la capacità di produrre cambiamenti in tempi brevi anche nel caso di disturbi molto radicati e che persistono da anni. In particolare si occupa del modo in cui l’uomo percepisce e gestisce la propria realtà attraverso la comunicazione con sé stesso, gli altri e il mondo, trasformandola da disfunzionale in funzionale;
L’EMDR, ovvero un approccio psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti. Nello specifico si focalizza sulla rievocazione di uno o più eventi che hanno lasciato un trauma nella persona, nell’ambiente sicuro e controllato della seduta, per permettere di rielaborare i ricordi legati al trauma.
Il Trauma Sensitive Yoga, stile gentile di yoga che promuove l’equilibrio nella mente e nel corpo attraverso l’uso del respiro, la meditazione e, di particolare importanza in questo ambito, la postura fisica.
La Psicoterapia Sensomotoria, approccio terapeutico centrato sul corpo che si pone l’obiettivo di identificare e trattare i sintomi emotivi, mentali e fisici sperimentati dalle persone come risultato di un trauma irrisolto. Queste sensazioni possono essere ad esempio tic, tremori, difficoltà respiratorie, anestesia corporea, inibizioni motorie o problemi di postura.
La terapia farmacologica nell’approccio integrato al disagio psichico
Per iscrizioni e informazioni sul Master in “Valutazione e trattamento del Trauma relazionale e delle Relazioni disfunzionali e violente” è possibile consultare il sito http://www.mastertraumarelazionale.it
A seguire è intervenuta la dott.ssa Carmen Pellino, psicologa psicoterapeuta e psicodiagnosta, che ha inizialmente definito il campione raccolto con il protocollo A.S.V.S. dal 2012 come ampio e forse unico sul panorama italiano e internazionale per la tipologia dei soggetti valutati sia a livello psicodiagnostico che psicofisiologico. La dott.ssa Pellino ha introdotto la batteria psicodiagnostica specifica applicata nel protocollo scientifico integrato A.S.V.S. e ha dimostrato la dinamicità del protocollo, il continuo aggiornamento e le numerose integrazioni.
La sua evoluzione ha permesso di raggiungere un livello di eccellenza nella prevenzione e trattamento delle persone che instaurano o potrebbero instaurare relazioni disfunzionali. Nella componente psicodiagnostica del protocollo A.S.V.S. sono utilizzati tre test di personalità per superare il rischio che ricorre nella pratica clinica, il primo test è volontariamente boicottato dal soggetto che alza le difese rendendolo non valido.
La dott.ssa Pellino aggiunge che il protocollo ha tracciato i profili di personalità ricorrenti dei presunti autori e delle presunte vittime di relazioni disfunzionali e violente. Le dott.ssa Pellino ribadisce che i soggetti valutati con il protocollo A.S.V.S. sono singoli, famiglie e coppie. Molto interessanti sono i dati raccolti sui figli, che hanno permesso di rilevare la loro percezione della coppia genitoriale e, dunque, di incrociare i dati con quelli dei genitori. È stato oggetto di una pubblicazione internazionale il legame tra un profilo genitoriale di tipo narcisistico di un caregiver e quello dipendente di un figlio.
Queste valutazioni completano quelle emerse dalla pratica clinica e dalla valutazione psicofisiologica e permettono di comprovare la trasmissione generazionale delle relazioni traumatiche, disfunzionali e violente. La dott.ssa Pellino ha illustrato i risultati fisiologici emersi dal biofeedback sia del campione sperimentale che di controllo, i risultati stanno permettendo di tracciare i profili clinici, diagnostici e psicofisiologici dei sopravvissuti al trauma relazionale e alle relazioni disfunzionali e violente. La dottoressa ha approfondito ulteriormente le dinamiche traumatiche, rivelando l’importanza dei profili tracciati in modalità integrata per una conduzione più efficace ed efficiente della terapia. A tal proposito, la dott.ssa Pellino si occuperà nel Master anche di EMDR. Un approccio psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti
Riprende la parola il dott. Lattanzi e descrive in maniera più dettagliata il MASTER in “Valutazione e trattamento del Trauma relazionale e delle Relazioni disfunzionali e violente”.
Il MASTER prevede 100 ore complessive in presenza e 50 ECM. La modalità di conduzione sarà teorico/esperienziale/laboratoriale. I posti sono limitati a 12 iscritti, il contributo spese comprende: formazione, ECM, tutor, materiale didattico, sintesi, un breve training personale, supervisioni, partecipazione ad eventi, verifica finale e rilascio dell’attestato. Per conseguire l’attestato di esperto nel trattamento del trauma relazionale è obbligatorio frequentare almeno l’80% delle attività e produrre e discutere l’elaborato finale, altrimenti sarà rilasciato l’attestato di partecipazione.
Il MASTER in “Valutazione e trattamento del Trauma relazionale e delle Relazioni disfunzionali e violente” si svolgerà in presenza presso la sede dell’AIPC. Roma, Via Giorgio Baglivi 6 – 00161. La sede è ben collegata a 200 m si trova la Stazione Metro B Policlinico. A due fermate di metro si trovano la Stazione Ferroviaria Termini e Tiburtina. In prossimità della sede si trovano numerose strutture ricettive per le eventuali sistemazioni.
CONTRIBUTO SPESE e AGEVOLAZIONI
La data di scadenza delle iscrizioni è l’11 ottobre 2024. Il contributo spese complessivo con 50 ECM è di euro 1200,00, il contributo spese complessivo senza ECM è di euro 1100,00
Per chi si iscriverà entro il 30 settembre 2024
Il contributo spese complessivo con 50 ECM (professioni sanitarie) è di euro 1100,00, il contributo spese complessivo senzaECM è di euro 1000,00.
Regolamento
È possibile iscriversi compilando ed inviando il modulo d’iscrizione, il cv e l’autocertificazione per i titoli di studio conseguiti specificando l’istituzione, la data e la votazione conseguita. dopo aver ricevuto la conferma dalla segreteria sarà possibile versare il contributo spese nella sezione carrello.
CONVENZIONI e BORSE DI STUDIO
Il master è particolarmente indicato: alle psicologhe, psicoterapeute e psichiatre dei CAV.; agli psicologi, psicoterapeuti e psichiatri dei CUAV; alle psicologhe, psicoterapeute e psichiatre e agli psicologi, psicoterapeuti e psichiatri della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Polizia Locale e della Polizia Penitenziaria.
A queste categorie sono riservati quattro posti con quattro borse di studio che ridurranno il contributo spese complessivo con 50 ECM a euro 1000,00.
Regolamento
È possibile iscriversi ai posti riservati compilando ed inviando il modulo d’iscrizione, l’attestato di servizio rilasciato dall’istituzione, il cv e l’auto certificazione per i titoli di studio conseguiti specificando l’istituzione, la data e la votazione conseguita. dopo aver ricevuto la conferma dalla segreteria sarà possibile versare il contributo spese nella sezione carrello.
Per iscrizioni e informazioni sul Master in “Valutazione e trattamento del Trauma relazionale e delle Relazioni disfunzionali e violente” è possibile consultare il sito http://www.mastertraumarelazionale.it
Prima di salutare e ringraziare tutti i partecipanti, il dottor Lattanzi ha ribadito l’importanza di disporre di competenze integrate e scientifiche oltre che cliniche nella prevenzione e trattamento del trauma relazionale, delle traiettorie neuro-bio-psico-relazionale e dei disturbi personali e relazioni che determina nei sopravvissuti. Il MASTER in “Valutazione e trattamento del Trauma relazionale e delle Relazioni disfunzionali e violente” intende trasmettere competenze scientifiche e procedure integrate efficaci ed efficienti alla prevenzione e trattamento del trauma relazionale e delle relazioni disfunzionali e violente.
I video sono stati realizzati dai dottori e dottoresse in Psicologia che stanno svolgendo il tirocinio presso l’A.I.P.C. La pillola di oggi è dedicata alla Rubrica Delitti Familiari della settimana dal 12 al 18 settembre 2024. Info 3924401930.
Lo sportello di ascolto ed orientamento dell’A.I.P.C. sul trauma relazionale è dedicato a tutte le persone senza distinzione di genere e con il versamento di un contributo spese, una valutazione psicodiagnostica e psicofisiologica e training individuali, di coppia, di gruppo e familiari. Per chi si occupa o intende occuparsi di violenza con strumenti scientifici l’A.I.P.C. propone, con il versamento di un contributo spese, in presenza o a distanza, una formazione specialistica e una supervisione sia individuale che di gruppo.
Il numero unico A.I.P.C. è il 3924401930 attivo tutti i giorni comprese le festività natalizie dalle ore 12:00 alle ore 16:00 e la e-mail è aipcitalia@gmail.com.
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MASTER in presenza, 100 ore – 50 ECM “VALUTAZIONE E TRATTAMENTO SCIENTIFICO INTEGRATO DEL TRAUMA RELAZIONALE E DEI DISTURBI PERSONALI E RELAZIONALI” per informazioni ed iscrizioni cliccare sul link: https://www.mastertraumarelazionale.it/
SONDAGGIO AIPC “LOYALTY TEST” – “Test di lealtà/fedeltà”. Se hai età compresa tra i 18 anni e i 70 anni. Se sei residente in Italia, partecipa a questo breve sondaggio che ti ruberà solo qualche minuto. Il sondaggio è in forma anonima, sarà garantita la sua privacy e i dati saranno utilizzati a solo scopo di ricerca. Per partecipare è sufficiente cliccare sul link e rispondere alle domande:
La rubrica Weekly riporta i casi della settimana e permette un monitoraggio ancora più costante, inoltre, è possibile correlare settimanalmente i casi di tutte le settimane dell’anno. La rubrica Delitti Familiari Weekly si aggiunge a quella mensile, trimestrale, semestrale e annuale. Info 3924401930.
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Il numero unico A.I.P.C. è il 3924401930 attivo tutti i giorni comprese le festività natalizie dalle ore 12:00 alle ore 16:00 e la e-mail è aipcitalia@gmail.com.
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Pillole AIPC dedicate alla Psicologia e alle Neuroscienze: Rubrica delitti familiari settimana dal 12 al 18 settembre 2024. È possibile leggerlo cliccando sul link:
Il trauma può manifestarsi in molte forme e viene generalmente definito come un evento (o una serie di eventi) profondamente angosciante per un individuo, in grado di compromettere la sua capacità di affrontare la situazione in modo sano. Per traumi non intendiamo solo casi di violenza fisica o sessuale, ma anche episodi di trascuratezza da parte di uno o entrambi i genitori, violenza psicologica, assistere a episodi di violenza domestica, separazioni da figure importanti per il bambino/a, lutti ed eventi naturali catastrofici (es. terremoti, incidenti, maremoti). I bambini possono accusare delle gravi ferite a livello emotivo e affettivo, che possono influenzare negativamente lo sviluppo e aumentare il rischio di sviluppare problematiche socio-relazionali in età adulta. I traumi infantili, infatti, producono un effetto significativo nella costruzione dell’identità, a partire dalle caratteristiche di personalità, per passare all’autostima, al senso di sé e ad altre capacità individuali, come l’empatia, la mentalizzazione e il coping (AA.VV, 2021).
Numerose ricerche hanno esaminato l’impatto degli Interventi Assistiti da Animali sulla salute fisica, mentale ed emotiva delle persone: interagire con, o semplicemente stare in compagnia di animali da terapia può avere un impatto positivo sulla risposta allo stress del corpo. È stata infatti osservata una riduzione della frequenza cardiaca e dei livelli di ormoni dello stress, insieme al rilascio di ossitocina dopo dieci minuti di contatto. (Gee et al., 2017). Altre ricerche hanno dimostrato una riduzione dei sintomi di stress post-traumatico tra i bambini esposti alla violenza domestica (Muela et al., 2019).
Uno studio recente, condotto da Angela M. Moe, (2024) esamina le percezioni del personale clinico riguardo all’impatto dei cani da terapia nelle valutazioni traumatiche di 323 giovani (under 18) che hanno subito maltrattamenti significativi. I risultati indicano che i cani sono stati percepiti dal personale come aventi un impatto significativo sulle vittime di maltrattamenti infantili, in particolare rispetto alla costruzione della fiducia, all’instaurazione di un senso di sicurezza e al ripristino dell’equilibrio emotivo.
I modelli di attaccamento disfunzionali nelle persone possono trasferirsi ad altre persone. Il trauma relazionale può produrre una patologia relazionale, la relazione primaria segnata da traumi può produrre una significativa disregolazione e disturbi di personalità. (AA.VV, 2024).
SONDAGGIO AIPC “LOYALTY TEST” – “Test di lealtà/fedeltà”. Se hai età compresa tra i 18 anni e i 70 anni. Se sei residente in Italia, partecipa a questo breve sondaggio che ti ruberà solo qualche minuto. Il sondaggio è in forma anonima, sarà garantita la sua privacy e i dati saranno utilizzati a solo scopo di ricerca. Per partecipare è sufficiente cliccare sul link e rispondere alle domande: https://qualtricsxmpw6mm57yn.qualtrics.com/jfe/form/SV_e8mk1tew09rYKgu
Una ricerca condotta da Batt.e Bleanch (2024) ha esplorato l’impatto della terapia con animali (AT) sul benessere dei prigionieri: i partecipanti hanno individuato molti modi in cui AT ha supportato lo sviluppo e il mantenimento delle relazioni. Inoltre, la terapia con animali ha sviluppato e migliorato la comunicazione tra i prigionieri: i partecipanti hanno riflettuto su come l’empatia fosse un fattore comune nelle loro interazioni. Era presente un chiaro senso di coesione e di relazione tra i partecipanti che frequentavano le sessioni, che ha portato alla formazione di nuove relazioni e ha ridotto i sentimenti di solitudine. Un tema significativo è stato il modo in cui molti dei partecipanti si sono potuti identificare con le storie di vita degli animali: molti di loro sono stati salvati a seguito di abusi, negligenza e maltrattamenti subiti. Inoltre, alcuni partecipanti hanno riferito di avere pensieri suicidi prima di impegnarsi in sessioni di AT: dopo aver completato diverse sessioni, non hanno più riferito questi pensieri.
La terapia con animali può anche mediare alcuni dei sintomi psicologici del trauma come la disregolazione emotiva, la depressione e l’ansia. La presenza di animali fornisce un’atmosfera calmante e meno minacciosa per la terapia, consentendo una percezione più affidabile delle relazioni terapeutiche.
MASTER in presenza, 100 ore – 50 ECM “VALUTAZIONE E TRATTAMENTO SCIENTIFICO INTEGRATO DEL TRAUMA RELAZIONALE E DEI DISTURBI PERSONALI E RELAZIONALI” per informazioni ed iscrizioni cliccare sul link: https://www.mastertraumarelazionale.it/
L’importanza della conoscenza della propria storia è fondamentale per prevenire o eventualmente interrompere la trasmissione intergenerazionale. I professionisti volontari dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia applicano un protocollo integrato scientifico alla terapia del disagio individuale e relazionale. La psicotraumatologia riveste un ruolo privilegiato nel trattamento e nella prevenzione delle molteplici espressioni del disagio.
Batt, S., & Bleanch, V. (2024). Esplorare l’impatto della terapia con gli animali sul benessere dei detenuti. Journal of Forensic Psychology Research and Practice , 1–24. https://doi.org/10.1080/24732850.2024.2342895
Moe, Angela M. (2024) “”C’è una connessione che va oltre le parole”: uno studio qualitativo sui cani da terapia in un centro di valutazione dei traumi infantili”, Persone e animali: The International Journal of Research and Practice : Vol. 7: Iss. 1, Articolo 5. https://docs.lib.purdue.edu/paij/vol7/iss1/5
Gee, N. R., Fine, A. H., & McCardle, P. (2017). How ani-mals help students learn: Research and practice for educators and mental- health professionals. Routledge.
Muela, A., Azpiroz, J., Calzada, N., Soroa, G., & Aritzeta, A. (2019). Leaving a mark, an animal- assisted intervention programme for children who have been exposed to gender- based violence: A pilot study. International Journal of Environmental Research and Public Health, 16(21), 4084.
I video sono stati realizzati dai dottori e dottoresse in Psicologia che stanno svolgendo il tirocinio presso l’A.I.P.C. La pillola di oggi è dedicata alla Rubrica Delitti Familiari della settimana Pillola AIPC dedicata alla Rubrica sui delitti familiari settimana Pillola AIPC dedicata alla Rubrica sui delitti familiari settimana dal 5 all’11 settembre 2024. Info 3924401930.
Lo sportello di ascolto ed orientamento dell’A.I.P.C. sul trauma relazionale è dedicato a tutte le persone senza distinzione di genere e con il versamento di un contributo spese, una valutazione psicodiagnostica e psicofisiologica e training individuali, di coppia, di gruppo e familiari. Per chi si occupa o intende occuparsi di violenza con strumenti scientifici l’A.I.P.C. propone, con il versamento di un contributo spese, in presenza o a distanza, una formazione specialistica e una supervisione sia individuale che di gruppo.
Il numero unico A.I.P.C. è il 3924401930 attivo tutti i giorni comprese le festività natalizie dalle ore 12:00 alle ore 16:00 e la e-mail è aipcitalia@gmail.com.
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La rubrica Weekly riporta i casi della settimana e permette un monitoraggio ancora più costante, inoltre, è possibile correlare settimanalmente i casi di tutte le settimane dell’anno. La rubrica Delitti Familiari Weekly si aggiunge a quella mensile, trimestrale, semestrale e annuale. Info 3924401930.
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Il trauma psicologico gioca un ruolo cruciale nello sviluppo della dissociazione. Tuttavia, non tutti coloro che subiscono traumi sviluppano un disturbo dissociativo, e non tutti coloro che soffrono di dissociazione riportano esperienze traumatiche. Questo sottolinea la complessità del legame tra trauma e dissociazione. Il trauma può interrompere la capacità della mente di integrare ricordi e esperienze, portando a dissociazione. Ad esempio, le esperienze traumatiche ripetute, soprattutto in età infantile, possono frammentare la percezione di sé e la capacità di integrare le emozioni e i ricordi legati al trauma.
La disorganizzazione dell’attaccamento è un elemento cruciale nello sviluppo di dissociazioni più gravi. Quando il bambino è esposto a un caregiver che esprime paura o disorientamento dovuti a traumi non elaborati, si sviluppano comportamenti contraddittori e incoerenti. Questo tipo di attaccamento disorganizzato può portare a stati dissociativi, poiché il bambino non riesce a integrare le diverse rappresentazioni di sé e dell’altro. Le rappresentazioni frammentate e non integrabili di sé oscillano tra i ruoli di vittima, salvatore e persecutore. La dissociazione della coscienza e dell’identità che consegue alla disorganizzazione dell’attaccamento è coordinata all’attivazione della disposizione innata all’attaccamento, attivazione che a sua volta è conseguenza, dalla culla alla tomba, di tutti gli eventi che ci inducono a cercare aiuto e conforto nelle persone amate: traumi, troppo protratta solitudine, umiliazioni, dolori di qualunque origine, improvvisa percezione della nostra vulnerabilità. Se in un qualsiasi momento, per l’assenza di condizioni attivanti la motivazione all’attaccamento, sono operanti, invece dell’attaccamento, altri sistemi motivazionali a base innata che pure possono regolare l’interazione sociale, allora la dissociazione della coscienza (essendo coordinata alla disorganizzazione dell’attaccamento) in quel momento non si produce, ed i processi organizzativi, che offrono l’autocoscienza come loro frutto, possono procedere indisturbati anche in persone che abbiano un M.O.I. da attaccamento disorganizzato.
Così, quando il paziente con un disturbo borderline di personalità – dove memorie traumatiche sono residue di un’esperienza terrificante e insostenibile che il soggetto non è riuscito ad integrare come parte del suo vissuto a causa di una dissociazione strutturale e funzionale alla sopravvivenza di uno stato del sé già fragile, (AA.VV ,2021), o con un disturbo dissociativo, è impegnato in una interazione agonistica, o in una interazione sessuale, o in una interazione cooperativa, o è impegnato ad accudire qualcun altro, in quei momenti non presenterà sintomi dissociativi della coscienza e dell’identità. Nella relazione terapeutica, o in altre relazioni interpersonali, il paziente apparirà, in quei momenti, ben orientato (anche se magari in preda a collera violenta, o impegnato in una sessualità promiscua e pericolosa) e dotato di una memoria di sé continua anche se limitata. Ma, non appena si attiva il sistema dell’attaccamento – ed è inevitabile che si attivi frequentemente, visto il pericolo o le dolorose umiliazioni a cui sessualità promiscua e aggressività competitiva espongono, e vista la fatica che comporta l’oblatività coatta, allora la discontinuità della coscienza farà il suo ingresso sulla scena della relazione interpersonale. Il paziente sperimenterà confusione, disorientamento, amnesie lacunari, restringimento, ad esempio, ipnoide della coscienza, depersonalizzazione ed eventualmente i segni minacciosi all’emergere di un altro stato di personalità, mentre il suo interlocutore, se lo conosce bene, potrà notare una notevole discontinuità della condotta, dei gusti e degli atteggiamenti, fino all’estremo di dover riconoscere l’emergere di una “altra personalità”. E sempre – sostiene il modello dei disturbi dissociativi e borderline basato sulla disorganizzazione dell’attaccamento – al fondo di queste transizioni da uno stato di personalità ad un altro discontinuo, o di queste alterazioni della coscienza, si potrà rintracciare la dinamica del triangolo rappresentativo drammatico nella relazione di attaccamento in corso oppure nella relazione di attaccamento che il paziente in solitudine dolente immagina, rievoca, cerca e teme. Se questo modello della dissociazione della coscienza si potrà dimostrare corretto, se reggerà alle prove empiriche che la teoria dell’attaccamento permette di congetturare ed eseguire, allora sarà possibile chiarire fin nei dettagli l’assunto da molti sostenuto: i processi associativi che, a partire da un qualsivoglia numero e tipo di subunità, conducono alla sintesi del senso unitario di sé ed alla coscienza, dipendono non solo dall’esistenza della relazione interpersonale, ma anche dalla qualità di essa.
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Dissociazione e Violenza
La dissociazione può essere vista come una risposta estrema a situazioni di violenza e abuso, in cui la mente tenta di proteggersi dalla piena consapevolezza del trauma. Nelle relazioni di attaccamento disorganizzato, il bambino può vivere in uno stato di paura e confusione costante, sviluppando meccanismi dissociativi che lo allontanano dalla realtà dolorosa. L’innesco è spesso interiore e la vulnerabilità al ricordo traumatico, anche quando inconscio, causa nell’individuo lo sviluppo di una ridotta consapevolezza che lo intrappola in quella zona di errore e terrore che è il ricordo traumatico stesso (AA.VV. 2021).
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Conclusioni
L’articolo suggerisce che il trauma, specialmente quello legato a violenze subite durante l’infanzia, è un fattore chiave nello sviluppo dei disturbi dissociativi. La teoria dell’attaccamento offre un quadro per comprendere come la mancanza di un sostegno emotivo adeguato dopo un trauma possa portare alla dissociazione.